“Siamo veramente delusi. Oltre a non fare alcun riferimento alle strategie europee “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” è davvero incredibile che, alla vigilia dell’approvazione del Piano d’azione europeo per il settore del biologico, il nostro Paese invii in Ue un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che per la transizione ecologica non preveda investimenti strategici per il bio. In questo modo, non solo ci stiamo allontanando dalle politiche green europee, ma rischiamo anche di non intercettare quelle risorse che vengono messe a disposizione per favorire il biologico, settore che vede il nostro Paese tra i leader."
"Riteniamo davvero incomprensibile la ragione per la quale non si voglia investire per la conversione al biologico e per la promozione di distretti biologici, che rappresentano non solo un approccio efficace nel contrasto al cambiamento climatico e nella tutela della biodiversità, ma anche un’opportunità concreta per l’occupazione delle donne, dei giovani e per il rilancio economico di tanti territori rurali a partire dal Mezzogiorno in piena coerenza con le priorità trasversali indicate nel Piano”, hanno commentato le tre Associazioni del biologico." Leggi il comunicato stampa
Puntare sull’agricoltura bio per riprogettare l’Italia
Anche Gianni Tamino, professore emerito di biologia generale all’università di Padova, ritiene che le misure previste dal Pnrr per il settore agricoltura non sono sufficienti: si parla molto genericamente di un’agricoltura più sostenibile ma “non si coglie come l’agricoltura industriale e gli allevamenti intesivi incidano sul cambiamento climatico, depauperando il terreno della materia organica e accentuando l’effetto serra”.
Assieme a un gruppo di esperti in ambiente e salute ha sottoscritto un documento perché il PNNR “ci faccia uscire dalla catastrofe attuale, eviti quelle prevedibili per il futuro e punti sui co-benefici per il clima e la salute derivanti dalle azioni che riducono l’inquinamento”.
Perché i cambiamenti climatici e l’inquinamento del pianeta rappresentano una seria minaccia per il mantenimento degli ecosistemi e della biodiversità.
Fonti: Federbio , Cambia la Terra
powered by (ORBITA)